Ricerche
CODICI
- Tipo scheda
- OA
- Livello ricerca
- C
- Codice regione
- 15
- Numero catalogo generale
- 00409797
- Ente schedatore
- PMM
- Ente competente
- S110
OGGETTO
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
- Stato
- Italia
- Regione
- Campania
- Provincia
- NA
- Comune
- Napoli
- Diocesi
- Napoli
- Tipologia
- chiesa
- Qualificazione
- sede di confraternita
- Denominazione
- Chiesa di Santa Maria della Misericordia
- Denominazione spazio viabilistico
- Via dei Tribunali 253
- Denominazione raccolta
- Collezione del Pio Monte della Misericordia
- Specifiche
- primo altare a sinistra
UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI
CRONOLOGIA
DEFINIZIONE CULTURALE
- Autore
-
AUTR - Riferimento all'interventopittoreAUTM - Motivazione dell'attribuzioneAUTM - Motivazione dell'attribuzionedocumentazioneNCUN - Codice univoco ICCD00002736AUTN - Nome sceltoAUTA - Dati anagrafici1578/ 1635AUTH - Sigla per citazione10002677AUTN - Nome sceltoAUTA - Dati anagrafici1578/ 1635AUTH - Sigla per citazioneSPA00508
DATI TECNICI
RESTAURI
DATI ANALITICI
- Indicazioni sull'oggetto
- I Governatori scelsero per l’esecuzione di questa tela Carlo Sellitto, ma alla sua morte nel 1614, la commissione passò a Battistello che fu pagato 100 ducati. Il soggetto allude all'opera istituzionale di Liberare i carcerati. Dall’ambientazione notturna emergono le figure: l’angelo accompagna per mano fuori dal carcere l’apostolo incredulo mentre i soldati in basso restano assopiti. Sullo sfondo si scorgono appena le ali dell’angelo, una finestra e una porta a sinistra. Il gioco di luci ed ombre di Caravaggio si accompagna ad una definizione disegnativa e coloristica, accresciuta dai viaggi del pittore a Roma; non mancano citazioni cinquecentesche, come le sentinelle riprese da Raffaello o forti richiami del colorito di Orazio Gentileschi, visibile nei bagliori argentei della veste dell’angelo. Tra le più raffinate opere dalla sua produzione, molti pittori attivi a Napoli nella prima metà del secolo ne riecheggeranno la composizione.
- Notizie storico-critiche
- Il dipinto ha una confusa fortuna critica: scambiato per un’opera del Forlì o del Roderigo, soltanto il manoscritto del Corona (1700-1743) ed in seguito il Galante (1873) indicano il San Pietro liberato come opera di Battistello. Causa (1970), tramite scoperte documentarie, fornisce l’esatta datazione e lo Stoughton (in Napoli, 1984) individua sul dipinto due monogrammi. Importante aggiunte alla lettura stilistica del dipinto vengono fatte da Bologna, Pacelli (1980) e Causa (2001)
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
- Documentazione fotografica
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FTAX - Generedocumentazione allegataFTAP - Tipofotografia digitaleFTAA - AutoreCasciello, MarcoFTAD - Data2010/09/14FTAN - Codice identificativo0187a.jpg
- Bibliografia
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BIBX - Generebibliografia specificaBIBA - AutoreCausa, R.BIBD - Anno di edizione1970BIBH - Sigla per citazione00000002BIBN - V., pp., nn.pp. 30-37BIBX - Generebibliografia specificaBIBA - AutorePacelli, V.BIBD - Anno di edizione1993BIBH - Sigla per citazione00000085BIBN - V., pp., nn.pp. 72, 75, 77-85, 97, 102, 106, 110-118, 122-125BIBX - Generebibliografia specificaBIBD - Anno di edizione1997BIBH - Sigla per citazione00000027BIBN - V., pp., nn.pp. 23, 35-36BIBX - Generebibliografia specificaBIBA - AutoreCausa, S.BIBD - Anno di edizione2000BIBH - Sigla per citazione00000009BIBX - Generebibliografia specificaBIBD - Anno di edizione2008BIBH - Sigla per citazione00000091BIBN - V., pp., nn.II, 447
- Mostre
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MSTT - TitoloIl secolo d'oro della pittura napoletanaMSTL - LuogoMSTL - LuogoBudapestMSTD - DataMSTD - Data1985