Il mondo come volontà e rappresentazione / Arturo Schopenhauer ; traduzione di Paolo Savj-Lopez
Pubblicazione
Bari : Gius. Laterza & figli
Descrizione fisica
v. ; 22 cm
Collezione
Classici della filosofia moderna
Note
Nelle edizioni più tarde il traduttore è affiancato e talvolta sostituito da Giuseppe De Lorenzo
Data
1914 -
Abstract
Il mondo è una rappresentazione sottomessa al «principio di ragione», ossia allo spazio e al tempo, e alla «legge della causalità»; tale principio, che determina sia lesperienza sia i giudizi, e unifica soggetto e oggetto nellambito della rappresentazione, ha unesistenza solo relativa. Il mondo è però anche volontà, conosciuta attraverso il corpo, in quanto «tutto unico» con latto del corpo che la oggettiva. La volontà è l«unica conoscenza che abbiamo dellintima essenza del mondo». Essa, in quanto «cosa in sé» è lessenza sia del mondo sia dellindividuo, ma non si esaurisce in essi; motivi e accadimenti sono soltanto determinazioni occasionali in cui si manifesta. La volontà che precede la rappresentazione, e dunque non sottostà al principio di ragione, trascina lindividuo, sua funzione, come tendenza infinita verso lesistenza, scevra di ragioni o scopi. La rappresentazione può essere considerata indipendentemente dal principio di ragione, nelloggetto dellarte. Mediante la fugace e disinteressata contemplazione estetica si perviene, infatti, alloggettivazione eterna e immutabile della volontà nelle idee platoniche, colte dalla metafisica dellarte. Le idee, diversamente dai concetti, determinano i fenomeni, ma restano al di fuori della rappresentazione; esse vengono colte mediante il genio presente, in diversa misura, sia in chi realizza lopera darte, sia in chi la «apprezza» . Diversamente dalla contemplazione estetica, che rende possibile il superamento della rappresentazione, lascesi, cui Schopenhauer dedica la parte conclusiva dellopera, rende possibile il superamento della volontà fino a giungere alla sua negazione.