Il biondo Ecberto / di Ludwig Tieck ; a cura di Rodolfo Paoli
Pubblicazione
Milano : Bompiani, 1942
Descrizione fisica
164 p. ; 18 cm
Collezione
Corona
Note
Contiene: Il biondo Ecberto ; Il boccale ; ll superfluo della vita
Data
1942
Abstract
Il biondo Ecberto e gli altri racconti che sono qui tradotti danno la misura dell'arte narrativa di Tieck. Sono tre opere rappresentative: Il biondo Ecberto, con la sua atmosfera magica, l'incanto del bosco, inaugura la lunga serie delle fiabe romantiche. Il Boccale, che si svolge sullo scenario del paesaggio fiorentino, mostra una felice conciliazione della fantasia col senso del reale. Il Superfluo, per quanto ancora pervaso di elementi romantici, ha tocchi di un realismo venato di malinconia e di sottile umorismo. Il biondo Ecberto= In una tempestosa notte d'autunno, nell'angolo più intimo del loro castello e davanti ai vivi bagliori del camino, il cavaliere invita la moglie a raccontare all'amico Walther la sua singolare vita: l'infanzia, la povertà e la fame, la fuga dai genitori, il viaggio, l'arrivo presso una misteriosa vecchia, il furto dell'uccello magico, la nuova fuga nel vasto mondo fino all'incontro con il cavaliere, le nozze e la felicità. Ma la rievocazione di questi eventi straordinari turba profondamente l'animo e la mente degli astanti; apre la strada a inquietanti domande a nuove inspiegabili esperienze. Quasi di colpo il racconto precipita verso il finale tragico, con la rivelazione dell'incesto e della colpa sempre presagita, con la follia e la morte del biondo cavaliere. Il superfluo della vita= Tra le novelle di Tieck spicca un capolavoro: Il superfluo della vita. Questa delicatissima storia d'amore si dipana secondo una trama tradizionale, quasi banale: un amore contrastato, la fuga, la miseria ed il lieto fine, in un'atmosfera di bonario paternalismo e di sacro rispetto per la religione e l'autorità. Eppure un argomento così esile dà occasione a Tieck di esprimere la sua autentica gioia di raccontare, di dipanare i dialoghi con grazia ed eleganza, di trasformare l'ironia mordace in spirito garbato e gaio.