Identificazione
- Acronimo di sistema
- PDN
- Codice identificativo di sistema
- 3336747
- Livello di descrizione
- fondo
- Denominazione
- Giuseppe Ceci <1863-1938>
- Estremi cronologici
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1887 - 1938 (Data di produzione)Data1887Data1938Qualifica della dataData di produzioneNota alla datazione1887 e 1938 sono gli estremi cronologici della collaborazione di Giuseppe Ceci con la Società Napoletana di Storia Patria; nel corso di quegli anni si è andato costituendo il fondo.
Codici
Denominazione
Estremi cronologici
Contesto, contenuto e struttura
- Soggetto conservatore
- Società napoletana di Storia patria#27; || -
- Descrizione del contentuto
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Il fondo Giuseppe Ceci (GC) è costituito dalle carte raccolte dallo storico delle arti e della cultura meridionali nel corso della sua carriera di studioso, trascorsa principalmente nella Società napoletana di storia patria, di cui divenne socio promotore nel 1887, e presso altri organismi, come la rivista “Napoli Nobilissima”, di cui fu fondatore insieme a Benedetto Croce e altri, fino al termine della sua vita, nel 1938.
La mappa schematica del fondo è sintetizzabile in quattro raggruppamenti, definiti in termini archivistici serie:
prima serie, buste da 1 a 23: le raccolte sugli artisti meridionali;
seconda serie, buste da 24 a 27: la raccolta “Napoli, chiese e conventi”,
terza serie, buste da 28 a 32: la raccolta “Toponomastica napoletana”, integrata da documenti su topografia napoletana;
quarta serie, buste da 33 a 42: faldoni monografici di vari argomenti e miscellanee generiche.
Fuori della mappa restano altri oggetti distintamente individuati -quadernetti e documenti vari- e due buste di carte parzialmente identificate ma, allo stato, non catalogabili.
Le prime tre serie -33 buste su 42- sono composte seguendo l’ordine originario dato da GC ed evidenziato dai titoli delle buste tematiche e altri indizi desumibili dall’esame delle carte. Le restanti dieci buste sono riferiti ad altri lavori o, comunque, accomunati da specifici temi di studio.
Il fondo mostra una struttura generale riconoscibile che, al tempo stesso, contiene documenti di estrema varietà. Ciò perché si tratta di uno archivio vivo, in quanto alimentato dai prodotti del lavoro quotidiano di GC -appunti, testi compiuti e in bozza, trascrizioni e così via- e da ogni documento che l'autore riteneva utile conservare per i suoi studi o anche solo per soddisfare la propria curiosità intellettuale.
Da questo carattere costitutivo del fondo deriva la diffusa disomogeneità del materiale, composto da fogli sia singoli che raccolti in piccoli fasci, sciolti o chiusi in buste e cartelle, spesso incompleti e solo di rado numerati. Poi, riguardo il formato, oltre a quello tipo A5, il più frequente, ve ne sono di più grandi o più piccoli, fino a una sorta di “pizzinni”, frammenti ove sono annotate notizie di dettaglio; un'ulteriore complicazione è data dal fatto che, molto spesso. si tratta di retri di fogli già utilizzati sul verso, come, per esempio, gli avvisi di riunioni. Infine, con i fogli autografi sono raccolti anche ritagli di giornali, fotografie, materiale grafico, lettere e altra corrispondenza.
L'archivio ha terminato la sua vita, quando -a febbraio 1938- s'è spenta quella di GC, mentre, come ha raccontato Fausto Nicolini, stava avviando altri lavori e, quindi, raccogliendo nuove carte. In questo senso l'incompiutezza del fondo, persino la relativa disomogeneità e frammentarietà del materiale raccolto, è connaturato al fatto d'essere stato uno strumento del lavoro quotidiano in continua modificazione.
In ultimo, occorre ricordare che GC divideva il suo tempo tra Napoli e Andria, dov’era nato e dove, grazie alla donazione degli eredi, sono conservati i suoi libri, nucleo costitutivo della Biblioteca comunale, insieme a carte, fotografie e altri documenti dei suoi lavori pugliesi. - Storia archivistica
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L’ordine originario del fondo GC venne sconvolto dal crollo della Torre San Giorgio di Castelnuovo, ove erano sistemati i manoscritti, a causa del bombardamento dell’agosto ’43. Appena rimosse le macerie, il direttore della biblioteca, Alfredo Parente, organizzò il recupero delle carte disperse nel crollo, provvisoriamente raccolte in scatole. Nei decenni successivi, si provvide a una graduale sistemazione, raggruppando le carte nei distinti fondi; su quelle di GC operò per primo Salvatore Lo Schiavo, collaboratore della Snsp. In seguito, si è continuato a operare sia con l’attribuzione al fondo di carte via via recuperate, sia con almeno un intervento di parziale riorganizzazione di cui risultano tracce da appunti siglati “Gi. P” a margine di buste, cartelle e singoli fogli. Queste azioni hanno assicurato innanzitutto la conservazione del fondo, con una sua prima sistemazione.
La cura di GC nel raccogliere le carte ha lasciato tracce evidenti, cui s’è fatto riferimento nel lavoro di inventariazione e riordino svolto negli ultimi anni, ricostruendo una mappa del fondo, per quanto possibile, coerente con lo stato originario. All’inizio di questo lavoro, a ottobre 2012, il fondo risultava composto da due parti fondamentali: le raccolte tematiche cosidette originarie, in quanto composte all’origine da GC intorno a determinati temi di studio, e numerose buste contenenti carte recuperate dallo sconvolgimento subito nel crollo del '43 e messe insieme in via provvisoria.
Le buste delle raccolte originarie non risultavano tutte integre: due vuote, altre cinque semivuote o composte da miscugli di carte spesso incoerenti al tema. Le buste della carte sparse apparivano formate nell’opera di recupero seguita alla loro dispersione, senza cioè temi che li caratterizzassero. Alcune contenevano fasci di carte riferite alle raccolte originarie, poche mostravano carattere monografico, tutte le altre di fatto costituivano miscellanee del tutto casuali.
Cosicché, in prima istanza, s'è stabilito di procedere all’inventariazione del fondo così come si presentava, in modo da accertarne la consistenza e descriverne il contenuto. Al termine, nel 2014, è stato compilato un inventario dove sono elencate le buste, assegnando a ciascuna di essi un titolo, accompagnato dalla descrizione sommaria del contenuto.
L'inventariazione -curata dall'archivista Marcella Marchese, con l'assistenza di Francesco Ceci, cui si deve il successivo riordino- è risultata più analitica per le raccolte originarie, già titolate e disposte in sequenze riconoscibili, mentre alle buste di carte sparse sono stati assegnati titoli provvisori per meglio identificarli. In sostanza, non è stato modificato lo stato del fondo -tranne limitatissimi e motivati spostamenti- ma l’inventario frutto di questa prima fase ha costituito un quadro d'insieme, condizione indispensabile del successivo riordino.
Dalla lettura del quadro d'insieme sono risultate tracce evidenti dell'ordinamento originario del fondo, essenzialmente costituito intorno alle già citate raccolte tematiche e ad alcune altre di carattere monografico. Tali tracce sono rinvenibili nei titoli delle buste riportati sul dorso, in quelli delle cartelle scritti in copertina o nell'intestazione di singoli fogli, e nell'ordine alfabetico che generalmente presiede alla disposizione delle carte.
Nel rispetto del carattere del fondo, l’opera di riordino è consistita nell’inserire nei faldoni delle raccolte tematiche originarie carte sparse senza dubbio riconducibili a tali raccolte. Infatti, le raccolte Pittori, Scultori, Architetti e quelle delle cosidette Arti minori seguono il semplice ordine alfabetico dei nomi degli artisti, e sono costituite essenzialmente da schede biobibliografiche, spesso integrate da appunti e documenti di vario tipo e impegno, a volte racchiusi in fascicoli contrassegnati dal nome dell’artista. Talvolta, la scheda biobibliografica su un artista è intestata con il nome dell’artista scritto con inchiostro rosso, ed è firmata GCeci, in questi casi si tratta di minute di testi destinati alla pubblicazione nel “Thieme Becker” o in altre opere.
Riguardo la prima serie, generalmente le buste sono ben distinguibili fra i diversi tipi d'artista, salvo casi particolari, per esempio: nella serie “Scultori” sono compresi anche i cosidetti marmorari, alcuni dei quali sono stati ritrovati nelle cartelle sulle Arti minori, oppure fra gli stessi “Scultori” compaiono artisti che potrebbero rientrare anche in altre serie, come diversi intagliatori e modellatori. Evidentemente, si tratta di varianti inevitabili in ogni classificazione, che si è ritenuto di non dover correggere.
Nella prima serie, oltre le buste sugli artisti ne rientrano altre associabili al tema caratterizzante, infatti si tratta della Miscellanea di documenti riferiti alla pubblicazione della “Bibliografia per la storia delle arti figurative nell’Italia meridionale”, della busta monografica sull'opera di Onofrio Giannone e della Miscellanea su esposizioni artistiche e altre carte in argomento.
Analogamente s’è operato per le raccolte “Napoli, Chiese e Conventi” e “Toponomastica”, anch’esse sistemate in ordine alfabetico: di edifici, nel primo caso, di toponimi nel secondo.
Inoltre, dall’inventariazione sono emersi alcune buste monografiche, tali dall’origine, come quella sul “Giuoco”, oppure, di nuova formazione, come l’insieme di carte riferite alla Guida Touring di Napoli, curata da GC. Infine, le restanti carte sparse sono state raggruppate in cartelle con titolo descrittivo del contenuto, poi inserite in faldoni di miscellanee generiche.
Sulla ricollocazione dei fogli sparsi resta da dire che essa è stata condizionata da interventi già avvenuti nell'opera di raccolta e prima sistemazione, oltre che dalla dispersione di molti fogli nel crollo del '43.
Dal lavoro di riordino si delinea una mappa aggiornata del fondo GC, sintetizzabile nelle quattro serie già citate in premessa. Allo stato, l'opera di riordino è completata con il catalogo della prima serie, costituita dalle buste da 1 a 23 contenti le raccolte sugli artisti meridionali, mentre è ancora in perfezionamento per le altre tre serie. - Criteri di ordinamento, di numerazione e altre informazioni utili
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Il catalogo è strutturato in 4 serie, ciascuna composta da buste numerate: da 1 a 23 la prima; da 24 a 27 la seconda; da 28 a 32 la terza; da 33 a 42 la quarta.
Ciascuna busta è contraddistinta, oltre che dal numero, anche dal titolo e, a sua volta, è strutturata in cartelle, anch'esse tutte contraddistinte da titolo e numero, di modo che una singola cartella, unità minima del fondo, può essere identificata da un numero composto di tre parti, riferite alla serie, alla busta e alla cartella (0.00.00).
Riguardo i titoli, essi sono riportati tra virgolette quando corrispondono all’originale, senza virgolette quando sono stati attribuiti in sede di riordino. Di ogni cartella viene indicata la consistenza espressa nel numero dei fogli (ff. n.n. ...), non numerati singolarmente a causa della disomogeneità e frammentarietà già descritta. Di seguito, è distintamente riportata la presenza di altri documenti: ritagli di giornale, corrispondenza , fotografie, grafici, anch'essi contati. Con il termine corrispondenza si intende ogni tipo di missiva -lettera, cartolina postale o altro- di cui viene indicato il mittente, quando risulta identificabile; infine, non sono state rinvenute bozze di missive di GC a suoi corrispondenti.
In un distinto campo, è annotata una descrizione sintetica del contenuto, talvolta integrata dalla segnalazione di carte ritenute interessanti.
Soggetto conservatore
Compilazione
- Osservazioni
- Inventariazione delle carte nel loro stato originario, prima del riordino, a cura di Marcella Marchese (2013); riordino ed edizione a cura di Francesco Ceci (2018-2021); prima importazione dei dati da cartaceo a MetaFAD a cura di Angela Sorrentino (2018); revisione del contenuto digitale a cura di Francesca Paola Esposito (2024).